IL TRASFORMATORE



Il trasformatore viene usato generalmente per elevare o abbassare la tensione disponibile. E' frequente l'uso di questo componente per ottenere dai normali 230 volt, tensioni molto più basse, variabili tra 1,5 e 12 volt.
A volte non ci rendiamo conto della loro presenza perchè sono già contenuti in molti apparecchi quali radio, videoregistratori, piccoli elettrodomestici, amplificatori, computer, ecc. E' vero che inseriamo la spina nella normale presa a 230 volt, ma i loro circuiti funzionano a una tensione decisamente inferiore. Per questo il primo componente che si trova al loro interno è proprio un trasformatore.

Il trasformatore basa il suo funzionamento sul fenomeno dell'induzione elettromagnetica. Infatti il circuito di ingresso (primario) e quello di uscita a tensione più bassa (secondario) non sono in contatto fisico, ma il primo agisce sul secondo solo tramite il flusso magnetico che genera quando è attraversato dalla corrente.
I due circuiti sono avvolti in spire (avvolgimenti), di numero opportuno, su uno stesso nucleo di materiale ferromagnetico. Questo materiale ha la capacità di facilitare il passaggio del flusso magnetico dal circuito primario a quello secondario (alta permeabilità magnetica), incanalandolo al proprio interno.
In figura vediamo schematizzato un trasformatore. Con Vi è indicata la tensione di ingresso e con Vu quella di uscita.
Indicando con N1 e N2 rispettivamente il numero di spire del circuito primario e del circuito secondario, con K = N1/N2 il loro rapporto (rapporto di trasformazione), la relazione matematica che lega la tensione di uscita a quella di ingresso è:
Vu = Vi/K

Si ha induzione elettromagnetica solo se il flusso magnetico che investe il circuito secondario è variabile. Nell'uso quotidiano ciò è soddisfatto perchè i 230 volt che applichiamo al circuito primario sono alternati e quindi variabili. Di conseguenza anche il flusso magnetico generato è variabile.
Se, invece, applicassimo al circuito primario una tensione continua (cioè non variabile) non otterremmo alcuna tensione in uscita dal trasformatore.
Se non ci fosse il nucleo magnetico, il flusso sarebbe minore (l'aria ha una minore permeabilità magnetica) e solo una parte raggiungerebe il circuito secondario, poichè disperso in più direzioni.

10/2000
Ultimo aggiornamento: 07/2001
Alberto Pischiutta


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