CONFIGURAZIONE A BASE COMUNE

Si dice configurazione a base comune quando la base è comune sia all'ingresso che all'uscita del segnale. Per ottenere questo occorre collegare la base a massa, come nel seguente schema:

Circuito amplificatore a base comune

Il condensatore C2 ai fini del segnale si comporta come un corto circuito e collega la base a massa, ai fini del segnale. Il segnale di ingresso viene applicato ai capi di RE. In realtà considerando la maglia di ingresso costituita da R2 - C2, RE e VBE, possiamo notare come il segnale viene applicato in serie alla maglia di ingresso e quindi la tensione vBE varia al variare del segnale di ingresso e quindi anche la iB; in uscita sul collettore si ha una variazione di iC e di vCE, quindi mediante il condensatore Cu possiamo portare in uscita il segnale.

Nella configurazione a base comune il segnale di uscita è in fase rispetto al segnale di ingresso; il guadagno di tensione è grande; il guadagno di corrente è minore di uno; la resistenza di ingresso è molto piccola; la resistenza di uscita è molto grande.

Questo tipo di configurazione viene usata per le alte frequenze, in quanto ha il vantaggio di una buona separazione tra ingresso e uscita a frequenze elevate.

 

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CONFIGURAZIONE A COLLETTORE COMUNE

Si dice configurazione a collettore comune quando il collettore è comune sia all'ingresso che all'uscita del segnale, in pratica il collettore è collegato a massa ai fini del segnale, come nel seguente schema:

Amplificatore a collettore comune

Possiamo notare come il circuito di alimentazione, collegato tra + VCC e massa, rappresenta un corto circuito ai fini del segnale, in quanto il generatore di tensione ha resistenza interna quasi nulla; pertanto il collettore è collegato a massa, ai fini del segnale.

Il segnale di ingresso viene applicato tramite il condensatore Ci sulla base, dando luogo ad una variazione di iB; sulla maglia di uscita si ha una conseguente variazione di iC; tuttavia poiché in RE circola la corrente di emettitore che è data dalla somma della corrente di base più quella di collettore, ai capi di RE vi è una variazione di tensione che segue il segnale di ingresso; tale variazione di tensione costituisce il segnale di uscita, che viene prelevato tramite Cu.

Nella configurazione a collettore comune il segnale di uscita è in fase rispetto al segnale di ingresso; il guadagno di tensione è minore di uno, quindi l'amplificatore non amplifica la tensione di ingresso; il guadagno di corrente è molto grande; la resistenza di ingresso è molto grande; la resistenza di uscita è molto piccola.

Questo tipo di configurazione viene usata quando il segnale di ingresso è molto piccolo, come negli amplificatori di antenna; infatti avendo una elevata impedenza di ingresso assorbe poca corrente dal generatore di segnale; avendo, invece una piccola resistenza di uscita può essere sovraccaricato in uscita.

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CLASSI DI FUNZIONAMENTO

Vi sono tre classi fondamentali di funzionamento di un amplificatore.

Un amplificatore si dice che funziona in classe A quando il segnale circola nell'amplificatore per tutto il periodo del segnale di ingresso, senza alcun taglio della forma d'onda, come vediamo nel seguente diagramma:

In classe A la forma d'onda di uscita è completa

Ricordiamo che si dice caratteristica mutua una caratteristica ha su un asse una grandezza di ingresso e sull'altro una grandezza di uscita; nel nostro caso abbiamo iB che è corrente di base in ingresso e iC che è corrente di collettore in uscita..

Nella classe A la distorsione è molto ridotta, ma il rendimento è piuttosto basso, inferiore al 50 %. Ricordiamo che si dice rendimento di un amplificatore il rapporto tra la potenza utile Pu disponibile in uscita e la potenza consumata dal generatore di tensione PCC; la formula del rendimento è la seguente: h = Pu /PCC

Un amplificatore si dice che funziona in classe B quando il segnale circola nell'amplificatore esattamente per metà periodo del segnale di ingresso, quindi viene tagliata metà del segnale, come vediamo nel seguente diagramma:

In classe B la forma d'onda di uscita contiene una sola semionda

E ovvio che per avere tutto il segnale di ingresso occorre utilizzare due amplificatori in classe B, uno che amplifica la semionda positiva e l'altro che amplifica la semionda negativa.

Nella classe B la distorsione è molto elevata, se consideriamo che viene tagliato metà del segnale, ma il rendimento è abbastanza elevato fino al 78,5 %.

Un amplificatore si dice che funziona in classe C quando il segnale circola nell'amplificatore per un tempo inferiore al mezzo periodo, come vediamo nel seguente diagramma:

In classe C la forma d'onda di uscita contiene meno di una semionda

Nella classe C la distorsione è molto elevata, se consideriamo che buona parte del segnale viene tagliato, tuttavia il rendimento è abbastanza elevato e si avvicina al 100 %. La classe C si usa nei trasmettitori.

 

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SISTEMA BINARIO

Si dice sistema binario un sistema di numerazione che si basa su due soli simboli o cifre, che sono lo 0 e 1. Dal punto di vista circuitale lo 0 può essere realizzato portando il punto considerato ad un livello di tensione basso come nel seguente schema:

Corrispondenza tra tensione e livello logico

mentre la cifra 1 può essere realizzata portando il punto considerato ad un livello di tensione alto, come nel seguente schema:

Corrispondenza tra tensione e livello logico

Il sistema binario è un sistema posizionale, in quanto le due cifre assumono un valore diverso, secondo la posizione in cui si trovano, secondo il seguente schema:

1

1

1

1

1

24

23

22

21

21

16

8

4

2

1

Questo vuol dire che se la cifra 1 si trova nella prima posizione, a partire da destra verso sinistra, vale 1; nella seconda vale 2; nella terza vale 4; nella quarta vale 8; nella quinta vale 16; e così continuando secondo le potenze del 2. Se invece la cifra è 0 vale sempre 0, però non si può omettere perché serve per la posizione delle cifre. Esempio il numero binario 1011 vale 8 + 0 + 2 + 1 = 11.

Sui numeri binari è possibile fare le operazioni algebriche di somma, sottrazione, moltiplicazione e divisione. Riportiamo solo le regola della somma:

0 + 0 = 0

0 + 1 = 1

1 + 0 = 1

1 + 1 = 1 con riporto di 1

 

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SISTEMA DI NUMERAZIONE ESADECIMALE

Un sistema di numerazione si dice esadecimale se si basa su sedici cifre. Le cifre usate sono 0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,A,B,C,D,E,F che si trovano in corrispondenza con i numeri binari e decimali, come nella seguente tabella:

ESADECIMALE

BINARIO

DECIMALE

0

0000

0

1

0001

1

2

0010

2

3

0011

3

4

0100

4

5

0101

5

6

0110

6

7

0111

7

8

1000

8

9

1001

9

A

1010

10

B

1011

11

C

1100

12

D

1101

13

E

1110

14

F

1111

15

Il sistema esadecimale ha il vantaggio di poter raggruppare un numero binario avente diverse cifre in un numero esadecimale con minori cifre. Esempio F racchiude 1111.

 

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